Bio-Mercato in Torchiera #16 + Balkan Party | domenica 20.06.10

 

programma completo:

_ domenica 20 giugno,

 
BIO-MERCATO in Cascina Torchiera #16

il mercato delle autoproduzioni e degli stili di vita sostenibili 

–  dalle 11.00 e per tutta la giornata:

* BIO-MERCATO

un incontro tra produttori e semplici cittadini consumatori, uno spazio
per riscoprire i sapori senza rinunciare ai saperi…

ortaggi, frutta e pane, ma anche salumi, formaggi e molte altre
autoproduzioni 
da gustare, conoscere… e imparare a ripetere…

 
* Torneo aperto al PALO DELLA CUCCAGNA


ore 11.30:

* Laboratorio di SEITAN, per partecipare prenotarsi al 3405468337

 

ore 13:
* BIO-BRUNCH a cura della TRATTORIA "LA LAPIDE"
prenotazioni sempre al 3405468337

 



ore 14.30:
* CHIACCHIERE post-prandiali con Mauro Bonaiuti,

ore 16.30:
"Lo sai che i papaveri…"
Spettacolo teatrale per bambini di e con Marco Borghetti


 

ore 18:
* Lezione aperta di Rugby per grandi e piccini

 



ore 20:

     * CENA BALCANICA con maialetto allo spiedo e mekike
 
– ore 22:
* MUZIKANTI DI BALVAL e TRIO MIRKOVIC in concerto
 
– a seguire:
JAM SESSION
 
 
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24 risposte a Bio-Mercato in Torchiera #16 + Balkan Party | domenica 20.06.10

  1. Paolo Bonanomi scrive:

    I miei piu sinceri complimenti a chi tiene il laboratorio di SEITAN :( il mattino alle 11.30.
    Non deve essere facile stare nello stesso posto con persone che usano la parola BIO per indicare un “maieletto allo spiedo” (devono addolcire la parola per nascodere la verita maialetto sembra quasi carino, dire che si da fuoco ad una vita di una specie indifesa, solo perche a qualcuno piace farlo, non suona tranquillizzante).
    Quindi BRAVA/O e in bocca al lupo, nella speranza che chi parli di decrescita sappia di cosa stia parlando e non solo di ammazzare inutilmente le altre vite per far piacere alla propria..

    Ciao
    Paolo.

  2. Laura scrive:

    Ciao
    scrivo solo per chiedervi di pensare alla possibilità di NON cucinare un maialino per la vostra festa.
    E lo chiedo non solo perchè io sono una vegana e animalista convinta, ma perchè credo fermamente che uno stile di vita etico e coerente con i principi libertari e di rispetto per l’altro passino anche, necessariamente, per il rispetto e la tutela della vita di chi non può difendersi, nè alzare la propria voce: gli animali.
    Il mondo è pieno di buon cibo senza crudeltà!
    Buona giornata
    Laura

  3. LoVegan scrive:

    Bio è radice latina che significa vita: cosa c’è di meno vivo di un animale allo spiedo? Volete celebrare un inno alla natura uccidendo un essere vivente e senziente, complimenti per la coerenza! Rispettate la vita, tutta!, se vi considerate esseri “umani”

  4. pera scrive:

    Anche io sono vegana e non mangerò il maialino, ma posso provare a spiegarvi le nostre scelte:
    Innanzitutto la festa balcanica non ha tanto a che fare con il mercatino, abbiamo trovato un incontro di date per cui saranno lo stesso giorno, ma di solito al mercatork non si cucinano maialini allo spiedo!
    Il maialino è proprio caratteristico di quella festa e basta.

    Però si è sempre cucinata della carne all’interno del mercatino, cercando ovviamente carne da allevamenti ‘felici’, di produttori che conosciamo a che non fossero intensivi.
    Non che io ne sia entusiasta, ma non tutti ancora hanno rinunciato alla carne e non si può di colpo smettere di cucinarla se si ha a che fare con così tante persone.

    Anche io credo che se fossimo veramente coerenti con le inostre idee libertarie non consumeremmo carne, ma neanche energia elettrica per la musica ne’ birra per le gole secche,.,

    il problema sta sempre nel trovare in modo graduale un equilibrio, cosa che stiamo provando a fare, non crediate che nessuno si sia posto questi problemi, per questo parliamo di decrescita!

    Collettivamente siamo consapevoli del danno ambientale e sociale causati dal nostro stile di vita, ma crediamo che maggiormente dovremmo creare una coscienza collettiva che metta in dubbio il sistema produttivo, più che il consumatore, che vada alla radice del problema.

    per questo anche se sono d’accordo con voi chiuderò un occhio sul maialino felice di valli unite, ma sapendo che in quel momento la gente starà prendendo coscienza, conoscendo produttori del parco agricolo da cui comprare verdure e legumi..

    e spero che saremo presto una massa critica capace di fermare la macchina diabolica dell’industria alimentare

    Intanto vi invito a venire in torchiera e a farmi compagnia a cena,

    pera

  5. simone scrive:

    la vita è fatta per godere se no si chiama sopravvivenza, purtroppo le nostre menti sono schiave di secoli di cattolicesimo che ci impongono l’immacolatezza dell’anima e la ricerca della salvezza individuale, ma la purezza è ipocrisia e la salvezza non esiste.
    affettuose leccatine al porcellino

  6. Laura scrive:

    Caro Simone, paladino della lotta ai pregiudizi e alle ombre nefaste del cattolicesimo che ci opprimono, se pensi che godere la vita coincida o comprenda necessariamente mangiare dei cadaveri di esseri che non ci hanno fatto alcun torto, allora sono proprio contenta della mia “ipocrisia”.
    Personalmente non cerco nè purezza, nè salvezza e mi dispiace constatare che la maggior parte delle persone approcci certe tematiche con un’ironia banale e piuttosto noisa.
    Goditi pure la tua sopravvivenza

  7. Laura scrive:

    Per Pera
    capisco perfettamente la tua posizione, nessuno di noi è veramente coerente perchè necessariamente la vita comporta forme più o meno pesanti di impatto sull’ambiente e sugli animali.
    Ad alcune di queste forme, però, è più facile rinunciare.
    Concordo anche sulla gradualità del cambiamento, perchè non siamo tutti uguali e non per tutti i diritti degli animali sono un principio importante.
    Però, mi spiace, non ce la faccio proprio a venire all’ennesimo evento dove dei “compagni” (perchè per me tali siete) fanno finta che il maialino ucciso per gola sia vissuto felice perchè trattato un po’ meglio dei suoi simili rinchiusi in un allevamento intensivo.
    Se mi addolora in genere vedere un animale ucciso, mi fa stare peggio vedere certe cose perpetrate da chi politicamente sento vicino.

  8. Patrizia scrive:

    Io credo che potrebbe essere una bellissima festa anche senza il maialino “ex felice”,cucinato x l’occasione! Secondo me , visto che alla mattina si insegna a cucinare il seitan, la sera lo si potrebbe gustare con spezie ed erbette, sarebbe un’interessante svolta che da voi mi aspetto.

  9. androcchia scrive:

    ciao amici con tutto il rispetto che provo per i vegani mi permetto di segnalare che sempre di scelta di vita si tratta e che pertanto può essere condivisa o meno.
    sottolineo tra l’altro che domenica (come sempre d’altronde in cascina) ci sarà da mangiare per tutti, vegani inclusi.
    se qualcuno ha dei problemi con la presenza di un maiale allo spiedo, bhè penso che ci siano altri 364 giorni all’anno per partecipare alle iniziative torchieresi…

  10. Laura scrive:

    Giuro che è l’ultimo post che scrivo, giuro! Anzi, mi spiace di essere stata troppo invadente…
    Androcchia, è sì una scelta di vita, ma anche e soprattutto politica, dal mio punto di vista almeno.
    Dopo di chè, io trovo sempre del cibo vegan (al Torchiera come altrove), quello che faccio fatica a reperire in giro è la voglia, sincera, di aprirsi al confronto e di mettere in discussione le proprie posizioni.

  11. Marco scrive:

    caro androcchia, grazie della tolleranza. Non preoccuparti, che non ci vengo neppure gli altri 364 giorni, dopo questa iniziativa. Anche per me il veganismo è una scelta politica, che non ha nulla a che fare con le motivazioni che timidamente suggerisce Pera (l’ambiente… ma chissenefotte dell’ambiente direbbe il maialino), e per cui non è una “scelta di vita”, quasi come se parlassimo di decrescita, o di consumo di energia elettrica, o di qualche abitudine strampalata. Non puoi rispettare i vegani se non rispetti i maialini.
    Pera, mi meraviglio… condivido assolutamente il discorso sulla gradualità (quantomeno per realismo) e non crocifiggo di certo chi mangia carne, ma da parte tua è assurdo paragonare il rifiuto della carne con il rifiuto dell’energia elettrica (pensa se ad un antifascista fosse stato detto che “sì gli ebrei andrebbero salvati dai campi di concentramento, però del resto dovremmo anche fare a meno del denaro, o dei treni, …”). E poi, davvero, smettiamola di parlare di maiali felici. A Valli Unite hanno un macello, non so se mi spiego.

  12. Maria snia scrive:

    ciao a tutti, non capisco perchè state facendo polemica rispetto a scelte differenti dalle vostre, non mi sembra che qualcuno abbia fatto polemica riguardo alle vostre idee, ci sono nel menù piatti vegani, non penso abbia senso continuare la discussione… poi se volete aprire un dibattito sul veganesimo organizzate serate a tema per sensibilizzare ed informare le persone sul vostro credo, se lo fate io ci vengo ed invito anche tanti amici.

  13. Simone scrive:

    Ciao, non è polemica, è apprensione perchè le scelte di qualcuno costano la vita a qualcun altro.
    Per noi alcune scelte non possono lasciarci indifferenti

  14. paolo scrive:

    penso che la lotta al consumo abnorme e scriteriato di carne
    con tutte e sue tristi conseguenze sia di carattere ambientale
    che sanitario dovrebbe essere l’obiettivo di tutti, vegani, vegetariani
    ed onnivori. la scelta adottata per la festa balcanica non mi
    sembra in contraddizione con ciò, mi ricorda piuttosto
    certi ‘costumi arcaici’ (certo discutibili e certo non in privi di
    brutalità) che prevedono la variante carnivora confinata in
    certe parentesi della vita collettiva.
    sono d’accordo sul fatto che l’aggettivo ‘felice’ mal si concilia
    con la morte di un animale, tuttavia mi sembra innegabile l’abisso
    che passa tra un allevamento ‘biologico’ ed un ciclo di
    produzione industriale.
    la strada verso il condivisibile cambiamento ‘antropologico’
    proposto da vegani e vegetariani passa secondo me dal ‘misero’
    obiettivo politico del consumo critico: quante persone hanno idea
    di quale è il contenuto di una anonima vaschetta da supermercato?

    paolo

  15. mah scrive:

    Che dire, non si potrà parlare di morte felice, forse (chissà perchè poi), ma si può sicuramente dire che voi vegani siete davvero tristi.
    Probabilmente una vita suora-style, portata avanti solo con le rinunce in nome del senso di colpa, vi ha fatto dimenticare cosa possa essere la gioia.

    Fatevene una ragione e passate ai ciellini o ai talenbani, e lasciate in pace chi ha ancora voglia di godersi la vita.

    + maiali
    – bigotti

  16. Alessandra scrive:

    Certo quando si tocca lo stomaco cari COMPAGNI……le ipocrisie vengono a galla….
    poi andate a manifestare dalla parte dei senza diritto e degli oppressi….. ma fatemi il favore!
    Avreste il dovere almeno di approfondire un minimo la tematica antispecista che è anch’essa parte della lotta che ci unisce e dialogare piuttosto che remare contro!

    Torchiera mi spiace ma farò fatica a partecipare a future iniziative se questi sono i presupposti, teneteveli per voi i 364 giorni concessi.

  17. maria snia scrive:

    continuo a ribadire che secondo me questo discorso sta andando troppo alle lunghe.
    Parliamo piuttosto della musica balcanica e del mercatino biologico!
    poi se vi sembra il caso di concentrare la discussione su un maialino al rogo io vi abbandono miei cari, diventate noiosi e poco rispettosi delle opinioni altrui e mi riferisco a vegani e non.

  18. Marco scrive:

    per Maria: non si tratta di opinioni, si tratta di azioni. Uccidere un maiale per mangiarlo è un’azione, non un’opinione. Posso rispettare le azioni (per es. se uno dicesse che è giusto uccidere i bambini, ci posso anche discutere sostenendo che non sono d’accordo; se lo trovo per strada che cerca di uccidere un bambino….). E sbagli anche a definire “credo” il veganismo. Non è un “credo”, è una pratica, una scelta politica precisa. Definiresti “credo” l’opposizione agli stupri? Certo, se appare come un credo, come una moda, o uno stile di vita, o come una forma di “consumo critico” è soprattutto colpa dei vegani stessi, che spesso si presentano così.
    Per Mah: ti commenti da solo. No, non voglio proprio lasciare in pace chi si gode… la morte.

  19. maria snia scrive:

    che gli uomini si preoccupino degli altri uomini e poi pensiamo agli animali.
    Noi qui siamo persone che possono affrontare questo argomento perchè abbiamo la possibilità di scegliere cosa mangiare, ci sono esseri umani che non possono permettersi questo lusso.
    Si sta parlando di scelte politiche quando eticamente nessuno si sta preoccupando di quello che l’altropensa ma si sta liberando delle proprie frustrazioni, anche motivate, cercando di spiegare le sue scelte e i suoi alti valori in un tentativo di redenzione…
    attaccatevi anche alle mie parole, io non parteciperò mai più ad un forum in vita mia, ho letto con attenzione e ho cercato di nonn fare polemica invece qualcuno è stato lì a cercare il cavillo.
    disapprovo completo per un certo Mah e grazie all’attteggiamento di androcchia e pera.
    buona discussione e comunque la cultura zingara è molto importante, forse più di quel maialino.
    buon divertimento

  20. iggy scrive:

    è triste vedere come ogni (ogni!) volta che qualcuno che, come me, non mangia animali (morti o vivi che siano), si ‘permette’ di sottolineare l’ipocrisia di chi parla (nb: parla!) di altermondialismo, decrescita, ambientalismo e sfruttamento con la bocca e lo stomaco pieni di carne, viene fascisticamente etichettato come talebano, integralista, intransigente etc.
    è molto, molto, triste.
    soprattutto perché evidenzia un’ignoranza di fondo sui temi di cui sopra che lascia letteralmente a bocca aperta.
    manifestare e sbattersi per un altro mondo possibile con pane e salame e coca cola è totalmente inutile. totalmente.
    le spiagge sono fatte di granelli ed i mari di goccioline.

  21. massimo de giuli scrive:

    Care e cari tutte e tutti,
    premetto che sono vegano da 20 per rispetto della vita degli animali, e grazie a ciò mi sono trovato automaticamente alleggerito anche dal peso di partecipare ad un sistema produttivo agroalimentare ambientalmente insostenibile, beneficio dei relativi effetti dietetici molto salutari, spendo meno rispetto a chi compra prodotti animali sapendo cosa e dove acquistare e come cucinare, mi sento gioioso e forte per sostenere le cause, civili, sociali, politiche, in favore dei diritti di tutti esseri viventi. Con i miei acquisti, anche tramite il GAS,, credo di sostenere, persone ed imprese che la pensano come me, in modo da rafforzare questa rete economica e farla conoscere ad altri consumatori che sempre più si pongono domande sui loro acquisti e gli effetti personali, sociali, economici e quindi politici, e vogliono essere sempre più coerenti.
    Credo che iniziative come questa si pongano il compito di indicare delle strade di sostenibilità equità giustizia, cercando di creare un comune “humus” culturale e sociale tra culture, abitudini e provenienze diverse.
    Da una parte la cena tradizionale balcanica rappresenta la volontà di rafforzare sempre più scambio e relazione tra persone di diverse provenienze geografiche e diverse tradizioni; e perciò attinge dal passato.
    Dall’altra, la preparazione del seitan, e l’appuntamento sulla decrescita, cercano di individuare modi di vivere della comunità umana sostenibili rispetto alle risorse disponibili e rigenerate dall’ambiente, ed equi rispetto a tutti gli esseri viventi , umani e non; e ciò guarda al futuro, con la necessità di attingere alle migliori capacità dell’essere umano e alla sua capacità di abbandonare modi e usi, anche se consolidati e considerati tradizionali, non più utili e compatibili, ed anzi fuorvianti, soprattutto in ambiti, quale una festa “militante”, che assumono carattere d’esempi da seguire.

    Credo che, leggendo tutto il dibattito, pur essendo necessario comprendere tutte le esigenze espresse, sia necessario mettere in rilievo che sempre più sarà importante presentare modi che esprimano momenti aggregativi multi/interculturali ricercando le meno note (in quanto marginalizzate) basi tradizionali delle varie culture e dei luoghi del mondo (e per star nel pratico, specialmente riferibili agli attuali compositi abitanti di Milano ed in generale d’Europa), a loro modo esempio d’integrazione e rispetto del pianeta e dei suoi abitanti, tese a sviluppare la consapevolezza di essere parte dell’universale moto vitale.

    Vorrei quindi dire che secondo me, saranno maggiormente allegri e gioiosi (tra quanti vorranno definire equi, solidali ed ambientalmente sostenibili) chi avrà presente tutto ciò, ed alla festa avrà scelto di produrre seitan rispetto a chi avrà deciso di considerare ininfluente continuare a cibarsi di animali.

    Cari saluti.
    Massimo

  22. naskakilla scrive:

    wiwa il maialino allo spiedo yuppiiiiiii

  23. marcolfo scrive:

    io sono stato vegetariano per anni e tutt’ora mangio pochissima carne. In merito alla questione io credo che dobbiamo tenere presente che qui si sovrappongono 2 piani di dibattito. Da una parte c’e’ un piano ambientale-economico per l’impatto che l’allevamento di carne industriale ha sul nostro ecosistema. Cosa ben diverso e’ il piano morale (giusto-sbagliato, bene-male) che molti vegani richiamano in alcuni interventi. Personalmente sono sempre stato restio ad addurre motivazioni morali per sostenere un’azione politica rivolta al non-consumo di carne. Da una parte homo sapiens rientra perfettamente nel piano evoluzonistico nel suo essere onnivoro e nel suo utilizzare le risorse ambientali piu’ congeniali. Dall’altra si puo’ notare come nel corso della sua storia l’uomo abbia piu’ influtito sul pianeta con l’agricoltura, rispetto alla caccia o allevamento (le deforestazioni dell’europa e del medio oriente). Paradossalmente nella distruzione dell’ecosistema, che l’uomo sta perpetrando, si salveranno proprio quelle specie che esso mangia. Tutto questo per dire come la questione sia troppo complicata per semplificarla con anatemi morali

  24. sdjkfhdf scrive:

    cari ‘compagni’ carnivori
    siete una manica di poveri stronzi
    ipocriti come pochi, siete proprio italiani…nel resto del mondo dove ci sia un minimo di critica al sistema la base è perlomeno il vegetarismo…voi ci arriverete quando sarà troppo tardi, come al solito
    che vi vada tutto di traverso
    non esistono allevamenti bio

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