Sta succendo e sta succedendo ora.
A circa sei anni dall’accettazione della candidatura di Milano a città ospitante EXPO 2015 il primo, vero cantiere ex novo cittadino è stato aperto. Pochi festeggiano, molti restano freddi, tanti iniziano a prendere posizione e a farsi domande. Un processo inarrestabile, perché la retorica del grande evento mostra profonde rughe sotto il trucco: il colore arancio delle reti infastidisce ancora di più perché siamo dentro il parco di Trenno, area
nord-ovest di Milano, per un’opera inutile e mafiosa come la cosiddetta via d’acqua. Ma come, molti si chiedono, per “nutrire il pianeta” si inizia devastando irrimediabilmente uno dei pochi parchi cittadini?
Sono anni che ci opponiamo all’oggetto EXPO come grande evento e alle nocività che legittima -dalle infrastrutture lombarde all’abbattimento del diritto del lavoro, alla minaccia al diritto all’abitare nel senso più ampio- cercando di dare risposte a queste
domande. Ogni persona, ogni associazione, ogni collettivo lo fa seguendo la propria attitudine e la propria prospettiva. Un impegno difficile, non sempre riuscito, ma necessario e che va condiviso. Per questo, nella Lombardia maroniana in svendita, nella Milano di Pisapia, che di arancione ha giusto soltanto queste maledette reti, nella metropoli della partecipazione al consenso, nella geografia metropolitana dei bandi, invitiamo tutte e tutti a partecipare lunedì 25 novembre alle 19:00 all’assemblea pubblica presso la Cascina Autogestita Torchiera senzacqua per confrontarsi sulle prossime azioni da intraprendere in città, sulla manifestazione regionale del prossimo 30 novembre a Milano per il diritto all’abitare e contro grandi opere e grandi eventi e su cosa significhi “ricomporre il conflitto” nella città-vetrina.
Ci vediamo lunedì 25 novembre in Cascina Torchiera, piazzale Cimitero Maggiore 18, alle 19:00.
Prima, dopo e durante l’assemblea, la Torchiera è aperta come ogni santissimo e maledettissimo lunedì dell’anno per il mercatino delle autoproduzioni alimentari, la cena, le prove della banda e la socialità diffusa.