Come tutti gli odiati lunedì c’è la cena in cascina ma questo lunedì è speciale perchè presenteremo un progetto in collaborazione con i Massimo Ardore che partirà già dalle domeniche di aprile: l’aperitivo musicale della domenica
Dopo la cena suoneranno sul palco della sala del camino la:
Woody Gipsy Band
Woody: “di legno”. Gli strumenti che suoniamo sono rigorosamente ecosostenibili e riciclabili: chitarre manouche, contrabbasso, cajon e una diamonica arancione.
Gipsy: vagabondi nei generi, nelle interpretazioni, nei rifacimenti, nelle canzoni originali. Gens du voyage, dicono i nostri cugini d’oltralpe, come Django Reinhardt, primo e insuperato chitarrista manouche.
Band: siamo una banda milanese che mette la freccia e accosta brani originali, gipsy, swing a canzoni italiane, bossa e blues.
Michele Ionis Rusconi – chitarra petit bouche solista
Jacopo Milesi – chitarra grand bouche ritmica
Tommaso Fiorini – contrabbasso
Andrea Spampinato – cajón, percussioni
Stefano Ivan Scarascia – diamonica, fisarmonica
Ma cos’è l’aperitivo musicale della domenica?
Le serate della domenica sono spazi in cui i gruppi presentano la propria musica al pubblico in un clima di ascolto, all’interno di un contesto tranquillo e accessibile di cui il concerto è la parte centrale. Il pubblico è chiamato a sostenere direttamente i progetti musicali, attraverso la nobile arte del cappello.
Vogliamo che riemerga una scena musicale, un movimento di musicisti che riporti la musica ad abitare più stabilmente e serenamente questa città.
Prima di ogni concerto è previsto un aperitivo a base di prodotti biologici con inizio ufficiale alle ore 20. I concerti inizieranno alle 22!
Due parole sul cappello
Essendo le serate estremamente accessibili e prive di biglietti di ingresso, chiediamo una riflessione sul funzionamento del cappello. Esso è il sostentamento dei musicisti, che dietro ad un’ ora di concerto ne hanno fatte innumerevoli tra studio,composizione e prove. Sarebbe bello dimostrare che per un gruppo di musicisti che offre la propria musica basta incontrare un gruppo che la ascolti per fare un concerto e portare avanti la propria attività!Insomma non vi sembri strano mettere più di 20 centesimi in un cappello!
Quella che si fa non è elemosina, ma un modo di riconoscere il lavoro dei musicisti e renderlo possibile, anche in una città come questa, che ne ha bisogno, ma che non offre grandi (né piccole!) prospettive a chi fa musica.