Ogni anno, viviamo il 25 aprile come una tappa di una storia mai finita.
Anche quest’anno parallelamente alle consuete celebrazioni di Anpi, di alcuni pezzi di cosiddetta sinistra e di comitati antifascisti, i fasci di casapound e lealtà azione hanno
tentato di fare la loro parata commemorativa al campo dieci.
Quest’insulto alla giornata della liberazione va avanti da anni nella
più totale impunità e spesso con il tacito accordo delle istituzioni.
Quest’anno per la prima volta, dopo innumerevoli pressioni di comitati
antifascisti vari, la questura di Milano ha deciso di vietare almeno
formalmente il raduno.
Uno sparuto drappello di fasci si è presentato, sia nella giornata
del 23 con la presenza della polizia fuori dal cimitero, sia il 25, al
campo dieci, mentre dall’altra parte di un cimitero blindato e guardato a vista dalla
polizia, si teneva la celebrazione dell’Anpi.
All’ingresso del cimitero ci veniva impedito l’accesso a causa di un
temutissimo e pericolosissimo striscione portato da cascina Torchiera
insieme agli studenti della scuola d’italiano Baobab.
Dopo venti minuti di inutili e ridicole pressioni da parte della digos,
riusciamo a entrare.
Sembrava che i fasci avessero rinunciato a fare il loro teatrino-parata,
ma così non è stato.
Il 29 aprile, giornata che vede ormai da anni le commemorazioni delle
morti di Ramelli, Borsani e Pedenovi da parte dell’estrema destra,
mentre il sindaco deponeva una corona di fiori in via Paladini nella
zona est di Milano in loro memoria, un migliaio di fasci si sono
radunati al campo dieci per fare quello che non erano riusciti a fare
quattro giorni prima.
E così tra saluti romani e bandiere tricolori, si è svolta la
commemorazione degli assassini in camicia nera senza che le istituzioni
muovessero un dito.
Troviamo agghiaccianti i continui appelli alle istituzioni per vietare o
bandire ogni forma di apologia del fascismo tanto più quando questi
servono solo a camuffare goffamente una politica di pacificazione e
azzeramento del conflitto. Niente striscioni ai fasci? Niente striscioni
per nessuno. Un colpo al cerchio e una alla botte. Altro che
antifascismo e difesa della costituzione.
Non abbiamo fiducia nello Stato, non chiediamo di vietare nulla e
soprattutto non deleghiamo nessun aspetto della nostra vita alla sua
gestione.
Stato che due giorni dopo effettua rastrellamenti a tappeto in Stazione
Centrale ai danni di migranti senza documenti che fuggono dalle guerre
da noi create.
Stato che facendosi garante dei principi democratici appoggia missioni
militari, imprigiona e reprime persone colpevoli di non aver documenti e
criminalizza ogni forma di dissenso che prova a farsi azione e non mera
rappresentazione del conflitto.
Solidali con i migranti e con chi si batte ogni giorni contro frontiere,
polizia e fascisti.
Cascina Autogestita Torchiera
tutte belle parole, ma purtroppo viviamo in un paese fortemete arretrato e conservatore (vedasi FASCISTA) governato da persone schifose e senza alcun interesse per il sociale, e con una “classe operaia” composta di figli di medici, avvocati e magistrati che non capiscono e mai capiranno le esigenze delle minoranze. La loro lotta non è per fam,e e diritti, tanto loro vengono ripescati da qualunque situazione dai loro papini e le loro mammine che, muovendo qualche millino e chiamando qualche amico giusto al quale hanno fatto favori, risolvono la situazione.
in pratica l’italietta è solo un paese marcio….da un lato e dall’altro, e tutti questi borghesotti tossici che si atteggiano a ribelli socio impegnati, beh…. hanno solo reso il tutto ancora più ridicolo