BREVE STORIA DELLA CASCINA TORCHIERA
Torchiera è una cascina storica fortificata risalente al 1330 e di proprietà dei Padri della Certosa di Garegnano fino al 1888. In seguito è stata acquistata dal comune di Milano, la cui gestione ha prodotto un progressivo degrado dell’antico insediamento rurale. Tra il ‘91 e il ‘92 la Cascina raggiunge uno stato di totale abbandono e in quello stesso periodo un gruppo di ragazzi del quartiere vi si insedia costituendosi in Centro Sociale Autogestito Torchiera, diventando l’unico centro di attività culturali e aggregative di tutta la zona Certosa-Garegnano. Il tentativo di salvare dal degrado un luogo storico e di ridargli vita e restituirlo alla vita sociale del quartiere non è mai stato riconosciuto dal Comune che, anzi, ha osteggiato l’esistenza di Torchiera in diversi modi. Alla fine del 1992 l’Amministrazione Formentini mura infatti il tubo di ingresso dell’acqua della Cascina ed emana un’ingiunzione di sgombero, tuttora presente. Dopo ripetuti tentativi fallimentari di dialogo con le istituzioni, tesi a rivendicare il diritto all’acqua e all’esistenza di Torchiera, abbiamo deciso di sospendere ogni iniziativa che coinvolgesse il Comune e di rivolgerci a tutti quelli che hanno voglia di ascoltare davvero. Dal 1994 iniziano in maniera sistematica i lavori di ristrutturazione organizzati in forma volontaria e autogestita. I lavori hanno visto e tuttora vedono impegnate centinaia di braccia, di energie e di tempi di ciascuno con il fine di ricostruire un bene pubblico da destinare ad attività pubbliche. Torchiera, da 20 anni vive come spazio di aggregazione effettivamente aperto a tutti in cui prendono forma iniziative culturali e ricreative aperte e accessibili perché “a basso costo” come laboratori di teatro, di danza, di ginnastica acrobatica, scuola di italiano per stranieri, presentazioni di libri, dibattiti politici e culturali, cineforum, concerti e spettacoli, cene sociali. Torchiera, nonostante la continua opposizione dell’amminictrazione comunale che non si interessa del benessere reale del cittadino, ma che persegue una logica di mercato in cui tutto ha un valore economico, oggi vive. Dipinta sui giornali come luogo pericolante e insalubre, è in realtà un luogo in cui l’unico pericolo che si corre è quello di socializzare, imparare, discutere, giocolare, parlare, insomma vivere sottraendosi alle logiche securitarie dell’amministrazione comunale ed alle logiche di mercato che sotto il cappello di Expo2015 stanno schiacciando ogni forma di libera espressione. Torchiera è un contenitore di persone orientate ad esprimere identità in un fiume di diverse soggettività libere di interagire e che possono realizzare politiche di aggregazione in una città che esclude, e per questo è ‘pericolosa’.
COS’É TORCHIERA
Torchiera può essere definito come un progetto collettivo di spazio sociale nel quale centinaia di persone si attivano spontaneamente per restituire un luogo pubblico di aggregazione a una città e a un quartiere del tutto privi di spazi sociali. Nonostante gli ostacoli frapposti, la Cascina Autogestita Torchiera resiste: autocostruzione, aggregazione, controinformazione, pratiche politiche dirette, autogestione e autofinanziamento. Tutti questi elementi mescolati insieme fanno in modo che espressività e cultura non rimangano pure astrazioni ma diventino realtà. Torchiera vive come spazio di aggregazione effettivamente aperto a tutti, diventando molto spesso rifugio e palcoscenico per molte minoranze urbane e luogo di scambio culturale tra esse.
COSA SI FA IN TORCHIERA
Si promuovono iniziative culturali, ricreative e sociali aperte e accessibili a tutti perché “a basso costo”. Più che corsi, “palestre” che siano occasione di scambio di esperienze e conoscenze: laboratori di teatro, di danza, di ginnastica acrobatica, scuola di italiano per stranieri, presentazioni di libri, dibattiti politici e culturali, cineforum, concerti e spettacoli, cene sociali. L’obiettivo è infatti quello di creare un percorso alternativo a quelli costruiti e imposti nella società, produrre concretamente controcultura e controinformazione. Inoltre, Torchiera promuove serate di finanziamento per sostenere progetti di diverso tipo, dalla cooperazione internazionale alle associazioni culturali giovanili locali.
- l’autogestione
- l’autocostruzione
- l’autofinanziamento
L’autogestione è una scelta profondamente politica e spesso complessa che prevede il confronto continuo, la volontà e la capacità di mettersi in gioco in prima persona, una sensibilità (auto)critica e di analisi della realtà. Quello che abbiamo scelto è un percorso impegnativo ma coinvolgente, convinti che sia la sola strada da percorrere per cercare di costruire un differente approccio verso una realtà che non ci piace e che, non essendo l’unica possibile, cerchiamo di modificare a partire dalle esigenze e dai desideri che ci animano.
Autocostruzione significa recuperare dal degrado gli spazi della cascina per poterla vivere. Negli anni, grazie alla manodopera non specializzata di chi frequenta Torchiera e alle competenze specifiche di ognuno, si sono resi agibili molti luoghi della cascina: la cucina, la sala prove Saltottoni, l’aula studio, l’Infoshot, l’officina artistica.
L’autofinanziamento è fondamentale per la vita del centro sociale, dato che non si riceve alcun tipo di finanziamento esterno. I soldi dell’ingresso alle serate e del bar vengono reinvestiti nei progetti politici sostenuti da Torchiera e nella manutenzione continua della cascina.