“Io sono vivo, voi siete morti”
(Philip K. Dick, Ubik)
Lo scorso 8 ottobre il Consiglio Comunale ha deliberato di integrare lo statuto del Comune con un comma che riconosce “l’acqua quale patrimonio dell’umanità, bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente“. Il Comune di Milano afferma con convinzione che la gestione dell’acqua debba essere estranea alle logiche di profitto, ma evidentemente non alle logiche di ricatto, quelle che hanno portato al taglio della fornitura idrica della Torchiera in risposta alla sua occupazione.
Letta così sembrerebbe che in Comune abbiano poche idee, ma confuse.
E invece no, il quadro è chiaro.
La Torchiera resta senzacqua perchè la delibera è riservata agli esseri viventi. Noi siamo fantasmi, morti, trasparenti. Così come la Cascina stessa, che in questi 20 anni di autogestione è stata ristrutturata e riportata in vita, secondo il “Bando di idee per la valorizzazione delle cascine” del Comune di Milano è un rudere vuoto e abbandonato.
Strani scherzi del vivere in una realtà parallela. Siamo certi che un giorno troveranno la via d’uscita, torneranno su questa terra, stralceranno la Cascina Torchiera dai bandi che la minacciano e le riattaccheranno l’acqua come da statuto comunale. Nel frattempo noi andiamo avanti a far vivere questa esperienza, con o senzacqua, come da 20 anni a questa parte.
Grazie di niente, come sempre.