Le serate della domenica: Falla Jazz Quartet | domenica 21.04.13

domenica primo appuntamento con la nuova rassegna di concerti domenicali. qualcuno l’ha scoperta di persona parlandone alle cene del lunedi’ sera, gli altri leggano oltre, partecipino domenica o pazientino che altre news giungeranno…

Domenica 21 aprile, dalle 20

Carlo-Micheli-83624_238x96Falla Jazz Quartet
Gianni Parodi : batteria
Beniamino Fiorini: chitarra
Tommaso Fiorini : contrabbasso
Silvio Binello: sax soprano

Le serate della domenica sono spazi in cui i gruppi presentano la propria musica al pubblico in un clima di ascolto, all’interno di un contesto tranquillo e accessibile di cui il concerto è la parte centrale.
Il pubblico è chiamato a sostenere direttamente i progetti musicali, attraverso la nobile arte del cappello. Vogliamo che riemerga una scena musicale, un movimento di musicisti che riporti la musica ad abitare più stabilmente e serenamente questa città.
Prima di ogni concerto è previsto un aperitivo a base di prodotti biologici con inizio
ufficiale alle ore 20. I concerti inizieranno alle 22!

Due parole sul cappello:
Essendo le serate estremamente accessibili e prive di biglietti di ingresso, chiediamo una riflessione sul funzionamento del cappello. Esso è il sostentamento dei musicisti, che dietro ad un’ ora di concerto ne hanno fatte innumerevoli tra studio,composizione e prove.
Sarebbe bello dimostrare che per un gruppo di musicisti che offre la propria musica basti incontrare un gruppo che la ascolti per fare un concerto e portare avanti la propria attività!
A volte basta veramente poco, si facciano alcune proporzioni:
_ un locale in media nelle odiate marchette riesce a sborsare intorno ai 200 euro mettiamo ci sono 4 musicisti, sono 50 euro a testa, quello che molti considerano il minimo sindacale.
_ Un pubblico di 30 persone che dà ai musicisti 1,50 euro a testa (tot.6 euro) fa produrre loro quasi lo stesso guadagno, liberandoli però dal dover stare a condizioni che spesso sono anti-musicali (marginalità, formalità, confusione, sfruttamento).
E con quei 5 euro state offrendo meno di mezza birra ad ogni musicista! In cambio avete un concerto genuino che sprizza dai musicisti come acqua sorgiva, in un ambiente tranquillo dove ve lo potete godere.
Insomma non vi sembri strano mettere più di 20 centesimi in un cappello! Quella che si fa non è elemosina, ma un modo di riconoscere il lavoro dei musicisti e renderlo possibile, anche in una città come questa, che ne ha bisogno, ma che non offre grandi (né piccole!) prospettive a chi fa musica.

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