15 SETTEMBRE: LIFE IS WAITING + TROPIC DISCO SOUND SYSTEM

15 SETTEMBRE 2018

Proiezione del documentario LIFE IS WAITING: referendum and resistance in Western Sahara (2015, 59 min) di Iara Lee

a seguire serata musicale con Tropic Disco Sound System

La maggior parte della gente pensa che il colonialismo in Africa sia finito. Ma nel territorio del Sahara Occidentale, la fine del dominio europeo ha dato origine ad una nuova occupazione, questa volta da parte del Marocco. Quarant’anni dopo, il mondo continua a guardare da un’altra parte mentre il popolo saharawi affronta arresti, torture, sparizioni per chiedere la propria indipendenza. Life is waiting racconta questa lotta. Di cosa ha bisogno il popolo del Sahara Occidentale per invertire decenni di promesse non mantenute e ottenere la propria libertà? Qual’è l’esempio che la resistenza Saharawi offre ai movimenti nonviolenti di tutto il mondo? In Life Is Waiting, un cast incredibile di attivisti Saharawi e artisti offrono le loro risposte a questi quesiti e chiedono a gran voce di essere ascoltati e appoggiati nell’intifada del loro popolo contro un muro lungo oltre 2000 chilometri circondato da 10 milioni di mine antiuomo.

La regista Iara Lee, brasiliana di origine coreana, è un attivista, fondatrice del Network Culture of Resistance. Nel 2010, ha pubblicato un lungometraggio documentario intitolato CULTURE DI RESISTENZA, che esplora come la creatività contribuisce alla prevenzione e risoluzione dei conflitti. Come estensione del suo impegno per le questioni affrontate nel film, ha anche fondato il Network Cultures of Resistance, un’organizzazione che promuove la solidarietà globale, sostiene gli sforzi per assicurare la pace e la giustizia sociale, e riunisce artisti e innovatori di tutto il mondo. Nel 2012, ha pubblicato un documentario chiamato “SUFFERING GRASSES: QUANDO GLI ELEFANTI COMBATTONO, È L’ERBA CHE SOFFRE” che esamina il conflitto siriano attraverso l’umanità dei civili che sono stati uccisi, maltrattati, e sfollati nello squallore dei campi profughi. Nel maggio 2010, Iara è stata a bordo della Mavi Marmara, una nave nel Gaza Freedom Flotilla che è stata attaccata in acque internazionali dalla marina israeliana, azione che portò alla uccisione di nove operatori umanitari. Tra le tante persone che hanno registrato gli eventi su quella nave, il suo equipaggio è stato l’unico a nascondere e proteggere la maggior parte delle riprese del raid, che ha poi rilasciato al mondo dopo una proiezione presso le Nazioni Unite. Iara si dedica al sostegno dei civili palestinesi che sono stati vittime di crimini di guerra commessi dai militari israeliani e che soffrono per gli atti di punizione collettiva messi in atto dal governo israeliano. All’inizio della guerra in Iraq nel 2003, Iara ha deciso di viaggiare e vivere nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa), per comprendere meglio il conflitto. Pur risiedendo in Libano nel 2006, ha vissuto in prima persona il bombardamento israeliano di 34 giorni di quel Paese. Mossa da questa esperienza, da allora si è dedicata alla ricerca di una pace giusta nella regione. Dal 1984 al 1989 Iara è stata ha prodotto l’International Film Festival di Sao Paulo del Brasile. Dal 1989 al 2003 ha fatto base a New York, dove ha diretto la società mediatica Caipirinha Productions, creata per esplorare la sinergia di diverse forme d’arte, Iara ha diretto documentari e lungometraggi, tra cui Syntethic Pleasures, Modulations, Sotto il Burqa. Attraverso la rete Cultures of Resistences si collega e collabora con attivisti, agitatori, educatori e artisti per costruire un mondo più giusto e pacifico attraverso la resistenza creativa e l’azione nonviolenta. In Cascina Torchiera abbiamo proiettato Burkinabè Rising, documentario di Iara Lee sulla resistenza in Burkina Fasoche viene proiettato nei villaggi più remoti dell’Africa dal Cinéma du Désert CdD.

http://xl.repubblica.it/articoli/burkinabe-rising-la-rivoluzione-in-burkina-faso/70741/

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