Torchiera

Siete pronti a partire per un nuovo viaggio musicale e culturale?
In questa nuova tappa a Cascina Torchiera sarete trasportati in una festosa carovana gitana grazie alla selezione musicale di PsychoPhono e Souma Records, alle istallazioni e al design di ispirazione zingara di D.O.M. e alla cucina a base di pietanze Rom e Balcaniche.

 Romani Folk – Balkan Brass Bands – Gypsy Jazz – Belly Dance – Cocek – Kolo

 Display Design by D.O.M.

 Improvvisazioni musicali con Riccardo Dell’Orfano alla fisarmonica

DRESSCODE fortemente consigliato: colorato/floreale e gonne lunghe 

Artwork by SBRAMA

– 18:00 Dj Set in vinile by Psychophono
– 20:00 Cena Balcanica
– 22:00 Dj Set Balkan/Gypsy in vinile by PsychoPhono & Souma Records

SOUMA RECORDS
Fred Kramer, già membro dei Radio Martiko, presenta il suo progetto Souma Records, etichetta Belga fondata nel 2018 che riporta alla luce sonorità inesplorate dal Mediterraneo, Africa e Sud America in vinile.
Uno dei cercatori di dischi più attivi e instancabili del pianeta per l’occasione porterà a Milano una selezione unica di dischi gypsy e balcanici!
https://soundcloud.com/soumarecords
https://soumarecords.bandcamp.com/
https://www.instagram.com/soumarecords/?hl=it

A quattro anni dal precedente testo “L’ALGORITMO SOVRANO”, Renato Curcio torna in Cascina Torchiera per parlarci di controllo tramite le nuove tecnologie, attraverso un nuovo volume che sviluppa i temi trattati ne L’impero virtuale, 2015; L’egemonia digitale, 2016; La società artificiale, 2017; L’algoritmo sovrano, 2018; Il futuro colonizzato, 2019; Identità cibernetiche, 2020.

“La riorganizzazione digitale del modo di produzione capitalistico si abbatte sull’intera formazione sociale e sull’insieme delle istituzioni che ne articolano l’infrastruttura imponendo una nuova forma di potere caratterizzata da un indissolubile intreccio dell’economia, della politica e dell’azione militare sotto le insegne dell’intelligenza artificiale. Intreccio che l’autore mette a confronto con altre forme di potere fino ad oggi dominanti – il potere panottico, lo Stato d’eccezione, il potere strumentalizzante – e infine sintetizza nel concetto di capitalismo cibernetico.

L’esplorazione si estende ad alcune fenomenologie emblematiche di questa inedita condizione umana entro cui le micro-dimensioni dell’esperienza personale e le identità di connessione digitale singolari vengono prese in carico dalle macchine dell’intelligenza artificiale e ad esse vincolate. E si sofferma in particolare su alcune tematiche: la divaricazione esponenziale delle diseguaglianze sociali; le incongruenze colonizzanti della transizione digitale con riferimenti specifici al cloud italiano ed europeo; le nuove linee di comando incorporate negli strumenti dl lavoro; l’incetta a fini di sorveglianza securitaria delle identità biometriche; la manipolazione della percezione sociale e personale degli eventi, con esempi verificati nell’attuale contesto bellico; le pericolose derive energetiche ed ambientali relative all’espansione di Internet. Nello stesso tempo, questi elementi per una critica del capitalismo cibernetico aprono nuove prospettive ad un immaginario proteso verso un futuro possibile oltre ogni forma di capitalismo.”

Dove ”si parla, si urla, si suona, si percuote” di cementificazione selvaggia al servizio di profitti scriteriati, di carceri che uccidono dentro e fuori le mura, di percorsi di treni che devastano e su cui la gente fugge, di media che logorano il pensiero e di slogan che a volte esaltano e a volte tediano ma sempre annientano, del pensiero che non c’è più, della vita vissuta che ha ceduto il passo ad una lenta morte di lavoro.

Il tutto al ritmo ossessivo e martellante dei suoni delle fabbriche che hanno permeato l’immaginario angoscioso e le vite spezzate del secolo scorso, fino a diventare tracce eteree che lasciano il segno, o segnali radio che cancellano il tutto, ma che sempre risuonano nell’energia e nella scintilla che fanno scaturire la voglia di rivolta.